I piselli, importanti e preziosi

“I piselli sono molto importanti nella rotazione delle colture – ci racconta Claudio Bosco – essendo leguminose hanno dei batteri radicali che arricchiscono il terreno; quindi lasciano il terreno più fertile di quando sono stati seminati, come tutte le leguminose, piselli, fagiolini, fagioli che siano.

A febbraio abbiamo seminato una varietà di piselli nani, cioè una varietà che non ha bisogno di supporti, non è rampicante, non mettiamo le reti, quindi restano alti circa 1 metro, restano in piedi, ragionevolmente eretti come postura, poi magari su vanno un po’ addosso l’uno con l’altro, però sono comunque più facili da gestire nel senso che non hanno bisogno di supporto per crescere. Vengono seminati normalmente senza pacciamatura, messi direttamente a dimora, sono i legumi che germinano con la temperatura più bassa, infatti, sono i primi ad arrivare. Possono anche essere seminati in autunno perché sopportano facilmente il gelo.

Ora li abbiamo seminati nel tardo inverno sotto serra per avere il raccolto un po’ precoce. Hanno bisogno di poche cure colturali, necessitano solo di umidità del terreno costante, alcune sarchiature. La flora infestante cerco di controllarla e non eliminarla perché il fatto che ci siano molte piante diverse in un appezzamento di terreno favorisce molto la biodiversità e dei macrorganismi che girano nell’appezzamento e anche, e soprattutto, dei microorganismi che vivono nel terreno.

Quindi più ci sono specie che convivono sullo stesso appezzamento più è vivo il terreno e risulta essere più favorevole lo sviluppo delle colture. Se c’è più biodiversità ci sono meno patogeni, meno problemi con i parassiti”.

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