Il sogno del mulino

“Coltivo da qualche anno- ci dice Claudio Priotti di Cascina Danesa – il sogno di avere un mulino. Ho cominciato a informarmi sempre più su cosa significasse il mulino in tutte le sue accezioni, mulino a pietra, mulino a pietra e ad acqua, mi sono fatto tutto un giro dei vecchi mulini a pietra e ad acqua ancora presenti o comunque anche solo in parte ancora esistenti in un raggio di 20-30 km. Ho conosciuto un sacco di personaggi interessanti, figli di nipoti di mugnai, ancora padroni di questi posti che a volte sono dei gioielli. Questo ha portato via molto tempo, nel frattempo, pian pianino, accanto all’aspetto sognatore si sviluppava l’aspetto un po’ più pratico, realistico, ho cominciato a conoscere sempre più mugnai che oggi fanno i mugnai, qualche collaborazione è nata, qualche segreto l’ho “rubato” o mi è stato gentilmente regalato passo dopo passo, finché abbiamo trovato un posto che non è quello che ci immaginavamo ma va benissimo per cominciare, abbiamo trovato un mulino.

Adesso siamo nel pieno dei lavori e poi, cosa per cui mi ritengo fortunato, ho la possibilità di andare a imparare il mestiere del mugnaio – che non si inventa – da due mugnai. E quindi sono pronto per questa nuova avventura. Non è un mulino ad acqua, è un mulino a pietra, più piccolo di quanto immaginassi all’inizio, nel senso che i mulini ad acqua avevano dei palmenti, delle pietre da 1.20 metro circa, poi ce n’erano di più grandi che avevano più palmenti suddivisi per tipologie di cereali da macinare, uno per il mais, uno per la segale e due per i frumenti.

Il nostro sarà un mulino elettrico con una pietra comunque da 70 cm, quindi un po’ più piccolina, e partiamo così: oggi apriamo per macinare tutto quanto, domani, quando riusciremo a montare un mulino più grande solo per i cereali con glutine, diventerà mulino sempre per cereali senza glutine”.

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Storie di agricoltura.