La coltivazione delle pere Conference – dice Maurizio Sammorì – è stata una delle nostre ultime scommesse perché la superficie che coltiviamo a pere Conference è molto ridotta perché è una pera molto valida a livello organolettico e gustativo credo sia una delle pere più buone che ci sia, però è poco coltivata perché è molto difficile, è una pianta che patisce molto gli sbalzi climatici, patisce molto il caldo estivo.
In alcune annate addirittura le piante perdono completamente le foglie a causa dell’eccessivo caldo e quindi, non svolgendo più la fotosintesi clorofilliana il frutto rimane molto piccolo e, a volte, patisce anche di bruciature causate dal sole.  Quindi è una pianta che va messa nei terreni giusti e deve essere accudita molto.  E’ una pera molto interessante perché, anche a livello di conservazione, va raccolta verde sulla pianta e noi gestiamo la maturazione tramite le mele. Cioè se si mette questo tipo di pera insieme alle mele finché raggiunge la maturazione giusta per essere mangiata. Se venisse raccolta matura sulla pianta, come ad esempio si può fare per le pesche, non si conserverebbe nulla”.

Storie di agricoltura.