Robot in agricoltura?

In questo momento siamo tra cavoli, cavolfiori, cavoletti, passiamo le giornate tra cavoli e fagioli – ci racconta Flavia Boglione di AgricolturaBio

Penso che quello che si raggiungerà tra tantissimo tempo è la raccolta della frutta con i robot, stanno facendo questa ricerca, ma ci vorrà tempo. 
Sul convenzionale, volendo, questi robot lavorano tranquillamente sostituendo persone, trattori, tutto quanto; sul biologico abbiamo la nostra disponibilità a provare, faticheremo un po’ perché il biologico richiede un’attenzione che, secondo me, solo l’occhio umano può avere, bisogna avere una certa sensibilità di vedere le piante perché mentre uno fa quel lavoro lì, osserva le piante, se stanno ingiallendo, se vengono su storte. 

Ormai la mungitura è tutta con i robot e ha una precisione… L’occhio umano esperto ha più sensibilità del robot, ma rispetto alla manovalanza che trovi è meglio il robot. 
Noi stiamo pensando a fare degli investimenti per non avere più problemi di manodopera. 
È brutto a dirsi, se penso alle persone che aveva mio papà, la manodopera era parte dell’azienda, parte della famiglia. Tutti quelli che venivano a lavorare mangiavano con noi, sempre, non era solo questione di lavorare, voleva dire ridere e scherzare, imparare un mestiere; una socialità che è stata distrutta, mi piange il cuore perché ho ricordi bellissimi, faticavamo tantissimo, ma lavoravamo in un’atmosfera meravigliosa, eravamo contenti di andare nei campi a lavorare anche se eravamo bambine perché sapevamo che si rideva tutto il giorno; adesso quando ci sono 10 persone a lavorare ti metti le mani nei capelli e speri che vada tutto bene, che tutti siano della luna giusta…”

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Storie di agricoltura.