Lavorare in rete

“Nella mia esperienza – racconta Giulia Jannelli della Germinale Cooperativa Agricola di Comunità in Valle Stura – cerco di dare spazio a giovani e non giovani in montagna.

Lavorare in rete concretamente significa incontrarsi, vedersi, mettersi intorno a un tavolo e dirsi: guardate, io faccio questo e i miei problemi sono questi, mi piacerebbe avere questo.

E’ così che bisogna fare in un territorio come questo, fare dei tavoli: una volta al mese ci si incontra, guardi le esperienze positive che si stanno sviluppando in altri territori e vedi cosa si può fare, come si adatta l’una o come si adatta l’altra.

Una volta che fai una mappatura, ti rendi conto che ci sono problemi che si incrociano, soluzioni che possono essere tali per più di uno.

Tutto questo passa da procedure che sono la condivisione, l’empatia, l’interesse per il territorio e non per il proprio metro quadrato.

È quello che succede in Italia, non è che la montagna si differenzia in particolar modo.

Io però sono fiduciosa e vado avanti con dei bravi giovani, solo che il fatto di appartenere tutti a territori diversi alla fine penalizza.

Però l’idea di collaborare lì c’è forte, perché ci sono dei valori etici condivisi”.

Storie di agricoltura.