Agricoltura rigenerativa

“La mia azienda si chiama Humus – ci racconta Davide Provenzano – e ho voluta chiamarla così dalla consapevolezza di quello che è l’humus, ovvero la parte viva del suolo, cioè proprio la vita che abita sotto i nostri piedi. E magari non si sa tanto in giro, ma questa vita, questa microbiologia, questi microorganismi che rendono fertile la terra sono riscontrabili poi nella vita di ciò che noi mangiamo sotto forma di ortaggi.
Quindi se il suolo è vivo, se il suolo sta bene, se c’è biodiversità nel suolo, se si cura bene il suolo, lui restituisce tutto sotto forma di ortaggi sani, ricchi e di conseguenza, essendo nostro nutrimento, noi ne trarremo vita a nostra volta. Io pratico un’agricoltura rigenerativa: è proprio quella che tiene a cuore il suolo come principale patrimonio sociale. Il mio terreno è tutto coltivati a ortaggi a parte qualche pianta di frutta. Al momento sono contento. L‘intento principale era quello di costruire uno scheletro per avere una base di clienti e direi che la direzione è buona. Mi piacerebbe essere un punto di riferimento per la Valle, per la mia zona dove poter acquistare verdura coltivata in una certa maniera. E questo vorrebbe dire che sono stato bravo a fare il mio lavoro. Che non vuol dire solo coltivare, ma comprende anche lo spiegare il perché coltivo, il perché coltivo in una certa maniera”.

Storie di agricoltura.