Una sensazione di sospensione

“Ho una sensazione di sospensione – ci spiega Claudio Priotti di Cascina Danesa – l’annata è stata una via di mezzo tra il decente e il brutto, a seconda del lato da cui la si osservi, io sono molto fiducioso per l’anno prossimo dal punto di vista agricolo, ma dal punto di vista economico sarà dura, nel senso che poi i conti cominciano a tornare sempre più con fatica. In più, io ho questo personale progetto di apertura del mulino che tenta di andare avanti, ma continuo ad avere degli ostacoli di fronte a me. Insomma, fatica e sospensione, come se dovesse succedere qualcosa, ma non è il momento, non è il luogo, chissà. Quindi la mia riflessione è di attesa e di speranza.

A me la neve ha sempre dato un senso di pace e tranquillità e quindi già solo ieri veder nevicare e non pensare più a niente, mettermi a spalare neve e godermi il panorama, è stata un po’ una salvezza per la giornata. 
Poi, agronomicamente, i grani finalmente sono contenti di stare coperti, le montagne le rivedo un po’ coperte e spero che questo sia il primo degli strati che ci garantiranno l’acqua l’anno prossimo. 

La neve fa inverno, fa riposo vegetativo, questo fa speranza per l’anno prossimo, speranza di un’annata di stagioni un po’ più normali o quantomeno più simili a quelle a cui siamo abituati. 
Oggi mi toglierò anche la soddisfazione di fare il pupazzo di neve perché la neve è bella. Nei campi adesso c’è un gran silenzio che è un po’ surreale ed è bellissimo perché la strada che porta in cascina ha un pezzo che è circondato da alberi, principalmente robinie, e quando nevica i rami carichi si chiudono verso il centro della strada e la fanno diventare una specie di grotta, di tunnel estamattina per me era una cosa molto poetica, come entrare in un bosco magico, mi dà quella sensazione lì”.

Storie di agricoltura.