Il concetto di scarto non esiste in questo sistema

“Quando i ragazzi vengono a fare un giro qui da noi – ci spiega Stefano Vegetabile della CaRotta – vedo proprio che fanno veramente fatica a capire quello che si sta facendo qua, nel nostro organismo agricolo. 
Ogni tanto tra 50 persone c’è uno che rimane folgorato, perché effettivamente capisce, sennò è pazzesco, sono proprio lontani da questo sistema. 

Io che vivo qui da 7 anni e che ho costruito giorno per giorno questo organismo agricolo con i miei pensieri e le mie mani, continuo a scoprire relazioni nuove e vedere potenzialità nuove o sistemi di risorse. Per spiegare queste cose, spiego per esempio il ciclo delle materie prime: quando arrivo agli scarti, questa cosa qua va alle galline, questo scarto va alle pecore, questo va nel compost grossolano, questo va nel compost liquido, questo va nel compost con le foglie… alla fine non hai nessuno scarto. 

Quando tiri giù una pianta, le sezioni grandi finiscono in caldaia, le sezioni medie finiscono nel putagé, le sezioni piccole finiscono nel carbone che diventerà concime, le sezioni microscopiche finiscono nel cippato che poi andranno nel frutteto. Il concetto di scarto non esiste in questo sistema, la natura non genera nessuno scarto.

Noi con le malerbe ci facciamo i concimi, una parte delle malerbe noi ci facciamo le medicine per noi, quelle che nel tempo abbiamo imparato a conoscere, con le altre facciamo i concimi o le diamo da mangiare alle pecore o alle galline. 

Con le pietre che trovi nei campi le togli, le metti da parte, fai degli argini. Con le pietre puoi fare i muretti classici o delle zone come dei condensatori, sai quanta acqua riesci a trattenere d’estate con un cumulo di pietre: se sotto fai un buco, metti dentro delle fascine poi le copri con una montagna di pietre, lì si crea tutta rugiada che condensa giù l’acqua e li sotto si riempie d’acqua. 

Oggi abbiamo disimparato, siamo sradicati dalla terra”.

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Storie di agricoltura.