La Fattoria dei Paiei di Mammana Carmelo

L’azienda si chiama Fattoria dei Paiei; Paiei, in occitano, vuol dire nonni e quindi si propone un po’ il ritorno all’agricoltura del passato con le tecniche e i lavori a mano che c’erano nelle fattorie dei nostri nonni. Le tecniche utilizzate sono le più naturali possibili quindi verdura e frutta è tutto senza dare prodotti di alcun genere, quello che viene viene; gli animali sono allevati allo stato semi brado dentro grandi recinti, non viene somministrato loro alcun mangime né medicinale, vivono per quanto più possibile una vita libera, con le capannine dove possono andarsi a riparare se vogliono e comunque tutto l’anno loro entrano ed escono e fanno quello che più gli piace. D’estate vengono portati a pascolare – ho dei pascoli attorno a casa un po’ più in su sulla collina di Busca che va verso Rossana, sennò li porto a Torrette, a Casteldelfino, in Val Varaita, dove ho dei pascoli fino a 1600 metri. Questo vale per gli animali pascolabili.

La mia è una fattoria multispecie, quindi ho dal pollo al cavallo passando per il maiale, per tutto quello che c’è in mezzo: ho poco ma un po’ di tutto. Anche i conigli li ho fuori, il problema è che si ammalano ma per farlo in gabbia e che cresce con i mangimi medicati tanto varrebbe non farlo quindi io quello che riesco a fare faccio, questo spiega il prezzo più elevato perché ci metto il doppio del capannone a farli venire su gli animali e ho molti più rischi perché c’è la poiana, la volpe, le malattie, prendono freddo, si ammalano e tutto quello che può succedere. Di specie ho polli, tacchini, faraone, anatre, capre, pecore, cavalli, asini, vitelli, maiali, una decina di specie diversi. Come numero varia dalla stagione, da quanto vendo, dalle nascite, se compro qualcosa da piccolo piccolo che lo devo svezzare oppure no: dipende da un sacco di fattori.

I miei animali mangiano erba e fieno. Asini, i vitelli, le pecore, le capre sono grassfeed 100%.
Nel vitello non ho abbastanza spazio per avere la linea vacca vitello; ho il progetto di avere anche le vacche, però al momento compro i vitelli di 15 giorni e gli do il latte a casa, così sono sicuro che fanno il ciclo giusto senza avere antibiotici, medicinali. Una volta svezzati li metto a erba e fieno per tutta la loro vita. Ai polli e ai maiali, invece, non puoi dargli solo erba, quindi gli do dei cereali scelti da aziende vicine che so come lavorano. Se riesco, li faccio fioccare perché sono più digeribili.

Sono nato e cresciuto in campagna, mio nonno faceva questo genere di lavoro che quindi mi ha sempre affascinato molto, poi nella mia vita ho scelto di intraprendere la strada dell’agricoltura e della macelleria. Ho fatto esperienze in giro in aziende che comunque fanno un altro tipo di agricoltura e di macelleria rispetto alla mia, però ho lavorato bene. Siccome non era quello che volevo fare io, ho preso il coraggio e mi sono buttato a fare questa cosa di ritorno al passato.

Mia moglie e i miei figli mi seguono ma i sacrifici li facciamo tutti perché gli animali, è vero che sono liberi, però danno più pensieri da liberi che da chiusi, perché una volta chiusi sono chiusi, mentre lì sono sempre che possono scappare, che può entrare un predatore; gli animali li devi accudire molto, io sono sempre con loro.

Sono contento perché, bene o male, sto decidendo io i miei prezzi e quello che vale il mio prodotto, anche perché non ce n’è in giro proprio come lo faccio io, o ce n’è pochissimo. È anche vero che dall’altra parte, anche per chi compra sono sempre pochi, ultimamente, i soldi. Cerco di trovare sempre un compromesso, ma non è facile perché il prezzo della vita quotidiana e anche del mantenimento dell’azienda sono sempre più elevati. Non è facile trovare l’equilibrio giusto però sono felice del fatto che ci sia un buon riscontro da parte dei clienti che tornano sempre, mandano amici. Sono molto soddisfatto che la mia roba piaccia.