Azienda Agricola Martino Gianfranco

Azienda Agricola Martino Gianfranco

Sono nato nel ’63 a Torino da una famiglia di immigrati, qua di Becetto che erano partiti nel ’57, perché qua a Becetto, in questa valle montana a 1400 msl, non c’era ancora la strada, quindi non c’erano tante possibilità di lavoro e anche tirare su la famiglia era un po’ difficile. Le vacanze scolastiche le passavo qua in paese con i nonni e all’età di 20 anni sono voluto ritornare qua, per darmi un’altra possibilità di vita perché in città non ero ben inserito.
Ho iniziato a fare il bocia da muratore, sono entrato a far parte di una realtà un po’ atipica per le nostre valli, perché era una cooperativa e qui invece, purtroppo, dalle nostre parti non c’è tanto la mentalità. Così sono entrato a far parte nel gruppo di Rore e ho iniziato a fare un lavoro duro, ma d’altra parte bello perché è un lavoro molto creativo. Lavorare la pietra, sia sui tetti che sui muri era un lavoro molto interessante. Non era sicuramente come fare quei condomini che sono stati fatti nei nostri paesi negli anni ’70, ma era invece un recupero delle abitazioni e quindi c’era un certo valore dietro ed era molto interessante.Poi mi sono avvicinato al mondo degli animali prima con i cavalli, allevavo i Merens, nel tempo libero della mia attività di muratore, ho iniziato un po’ per gioco, per divertirmi, poi è diventato il mio lavoro. Nel ’92 ho fatto la stalla, avevamo circa 30 cavalli, una parte per fare equitazione e una parte erano delle fattrici che servivano per la riproduzione, quindi vendevamo i puledri, li addestravamo.

Nel ’94 abbiamo iniziato con i bovini. Perché qua, d’estate, non si trovava neanche più un litro di latte per il proprio consumo. Ho detto a mia moglie che era un peccato che non si trovasse neanche un po’ di latte perché le vacche erano in alpeggio nei mesi estivi. Anche lì abbiamo cominciato per scherzo. Abbiamo cominciato con un animale solo per alimentarci noi, per farci un tomino, il latte, uno yogurt. Poi abbiamo visto che una vacca non bastava perché c’era il periodo che andava in asciutta. Abbiamo comperato la seconda e da lì è nata la nostra azienda.

Oggi alleviamo un centinaio di bovine di razza pezzata rossa, produciamo latte, lo trasformiamo e lo vendiamo al mercato, nei paesi della zona. Le mie mucche mangiano fieno verde o secco, cereali e barbabietola, tutto rigorosamente ogm free. Non mangiano mai insilati (insilato= il risultato della conservazione di prodotto verde” (fieno, mais) dentro ai silos).”