Azienda Agricola Alessandro Martini

Azienda Agricola Alessandro Martini

Sono Alessandro Martini e ho 33 anni, ho fatto l’Agraria, ho fatto un’annata a casa, ho provato a fare un po’ il muratore, poi mio padre è andato in pensione e quindi ho lasciato stare il lavoro e sono venuto su.
Già i nonni allevavano pecore, poi mio padre ha iniziato ad allevare mucche e vendeva il latte. Io ho iniziato nel 2009, ho venduto qualche anno il latte, lo vendevamo a qualche caseificio, poi quando non ti davano più niente, ho deciso di fare il formaggio. Nel 2015 ho provato con il caseificio per vedere di fare i formaggi perché era inutile continuare a vendere il latte che non te lo pagavano niente. Formaggi, in famiglia, non sono mai stati fatti, se non qualcosina di pecora dai miei nonni e quindi ho imparato un po’ da conoscenti che facevano, andavo a curiosare un po’ qua e là e poi io ho fatto un corso alla scuola di Moretta e poi provando si impara.

Come razza di mucca, in questo momento, abbiamo mucca piemontese, alpine e qualche pezzata rossa sempre per mungere. Una parte della mia attività è anche vendere vitelli. Ho una cinquantina di mucche. Il terreno che abbiamo è tutto in affitto, partiamo dalla borgata dove viviamo, anche la borgata sotto, e si va su, piano piano, da 1200 a 2200 m di altitudine. Non abbiamo baite lassù. Ci sono ancora i miei, che hanno una parte di mucche loro, e quindi uno dà una mano all’altro, mentre per il caseificio sono solo. Ogni giorno lavoro più o meno un quintale e mezzo di latte, vendo ai negozi che mi hanno chiesto i prodotti, da Dronero in su e poi a gente del posto, a gente che ha le case lì: d’estate prenotano la roba e se la fanno tenere. Ho più soddisfazioni di prima però è fatica, è un lavoro da essere almeno in due e non da solo, ma per adesso l’economia per essere in due non c’è ancora.

Il pascolo comincia dagli ultimi di aprile, i primi di maggio, dipende dalle annate e va fino che non nevica, a volte ai primi di dicembre, a volte a metà novembre. Nel periodo in cui non pascolano, le mucche vengono alimentate con fieno che facciamo d’estate più una parte che devo comprare in bassa valle. Ho provato i primi anni a dare del mangime a quelle che mungevo, ma poi ho lasciato stare, la differenza è talmente minima che non ne vale la pena. Se il lavoro con i formaggi continua così sarebbe una buona cosa se la mia fidanzata mi aiutasse. Ogni tanto però mi sento più ragioniere che agricolo perché passo giornate intere con questi papiri. Tutti gli anni cambiano le leggi, le modalità, cambiano qualsiasi cosa. Io avrei le caratteristiche per farmi certificare biologico, ma ci va talmente tanta burocrazia che già mi sento sommerso così e non me la sento di aggiungere altro.