Agrinova Bio 2000

Agrinova Bio 2000

La cooperativa è stata costituita 30 anni come cooperativa di agricoltori biologici e di tecnici agronomi. Si è sviluppata inizialmente per il comparto agrumicolo e poi ha iniziato ad associare e a riconvertire aziende anche di altri comparti frutticoli e orticoli fino ad arrivare a oggi che è composta da circa 60 aziende situate nella Sicilia orientale, quindi da Messina fino a Ragusa.

Sono aziende che vengono seguite costantemente dall’ufficio tecnico agronomico, quindi quando un’azienda incontra la cooperativa inizia un percorso di collaborazione e si stabilisce un progetto aziendale specifico per l’azienda perché migliori le caratteristiche aziendali dal punto di vista agronomico, commerciale, cioè si abbracciano tutti gli aspetti.

L’opportunità è quella di dare un riconoscimento, un valore aggiunto agli sforzi aziendali, al miglioramento delle condizioni ambientali, quindi utilizzando servizi che la cooperativa fornisce. Per esempio noi, da circa 6-7 anni, abbiamo centralizzato la fornitura di alcuni mezzi tecnici come per esempio i compost andando a individuare un’azienda siciliana specializzata nel compostaggio di letami che va a prendere in un’area particolare della Sicilia, nella provincia di Ragusa, che è caratterizzata da allevamenti estensivi. Quindi recupera questo letame e produce dei compost che poi la cooperativa acquista per conto delle aziende.

Non è obbligatorio, le aziende sono libere di usufruirne, ma noi le abbiamo sensibilizzate perché cerchiamo di innescare dei circuiti virtuosi di economia circolare. Questo perché le nostre aziende sono aziende polifunzionali che non cercano di diversificare la coltivazione, ma sono specializzate in una particolare produzione, agrumi o quant’altro, però sono inserite in un territorio che, come quasi tutta l’agricoltura, in questi 40 anni si è specializzata, quindi è difficile trovare all’interno delle aziende a ciclo chiuso.

Quello che non è più possibile per condizioni che si sono modificate negli ultimi 40 anni, cerchiamo di ricostruirlo in un ambito territoriale, quindi attraverso economie circolari che valorizzano sostanze o cosiddetti rifiuti che immettiamo nel sistema delle singole aziende. Per esempio, analizziamo il livello di sostanza organica e quindi impostiamo dei programmi che sono finalizzati al mantenimento o all’incremento della sostanza organica nel suolo.

Questa può essere ottenuta attraverso pratiche virtuose, inerbimenti temporanei, tanto è vero che la cooperativa, per conto dei soci, acquista ogni anno essenze che poi in autunno inverno vengono seminate e che ricoprono il suolo per tutto l’inverno e la prima fase della primavera. Sono essenze che hanno la funzione di incrementare le biodiversità e costituire delle nicchie ecologiche per gli insetti utili.

Tra le essenze usiamo la sulla che fa anche dei fiori molto belli. Noi stiamo facendo un lavoro sulla parte aerea, quindi verifichiamo come interagiscono le piante, seminate e spontanee, con la vita che c’è nell’azienda, quindi per esempio con gli insetti che già vivono, ma anche costituendo dei flussi ecologici per cui, per esempio, la coccinella più famosa e conosciuta, la coccinella septempunctata, da noi, nella piana di Catania, nella fase invernale va a svernare nelle alte quote andando a mettersi all’interno della roccia vulcanica e poi, nel periodo primaverile, attraverso dei flussi di venti, torna sulla piana.

Negli ultimi anni stiamo studiando con il Crea, un centro di ricerca che si trova ad Acireale, i rapporti nella rizosfera, cioè sul terreno attraverso l’applicazione di micorrize, dei funghi simbionti che sviluppano dei rapporti con l’apparato radicale delle piante che andiamo a coltivare, per esempio l’avocado, gli agrumi su cui stiamo facendo questa sperimentazione: stabiliscono una sorta di simbiosi in cui le piante forniscono loro carboidrati e questi funghi benefici forniscono alle piante, attraverso metabolismi che si innescano sul suolo, altre sostanza nutritive che sono nel terreno.

Stiamo verificando che, dove c’è un buon equilibrio di queste popolazioni benefiche, non c’è bisogno di andare a portare al di fuori del sistema dell’azienda sostanze, prodotti di questo tipo ma basta semplicemente mantenerli e arricchirli attraverso inoculi naturali.

Questo è quello facciamo, ovviamente tutto questo alla fine deve portare a una valorizzazione economica in termini di reddito per l’agricoltore, sia per la produzione di qualità che ottiene, sia per l’effetto benefico che fa sul territorio. La cooperativa cerca di far conoscere questo lavoro che viene fatto.

Noi abbiamo una superficie associata su queste 60 aziende di circa 400 ettari, di cui la superficie media per azienda è di circa 12 ettari, l’azienda più piccola ha meno di 1 ettaro, sono 7000 mq. L’intervallo va da 1 ettaro di un’azienda agrumicola ai 30-35 ettari, quindi sono aziende medio piccole.