Mele essiccate per merenda

“Chi vuole rendere la mela secca piaciosa – ci spiega Riccardo Ceccato di Disanapianta – la taglia sottile e la secca a caldo e così viene tipo una chips, una patatina.
Ottimo sostituire delle patatine con delle mele, ma quello che cerchiamo di fare noi è portare il vero valore di una mela essiccata nella merenda. 

Il vero valore è un rilascio più prolungato quindi anche dal punto di vista metabolico è alimento che gestiamo meglio nei nostri equilibri, insulina, ghiandole surrenali, pancreas, l’insieme degli organi che lavorano per gestire la glicemia. È una buona abitudine mangiare una mela quando uno ha fame, perché dà energie a medio termine. A differenza delle mele industriali che sono lavorate senza buccia, questo prodotto ha molta più fibra perché gran parte della fibra sta nella buccia e nel torsolo e noi abbiamo un sistema di taglio per cui il torsolo viene quasi tutto distribuito tra i vari spicchietti, tagliato molto sottile per cui uno non se ne accorge, ma mangia proprio la zona più vicina ai semi che è quella con maggiore quantità di pectina e quindi fibra che serve per il nostro intestino. La buccia ha tanta fibra, mangiare la buccia di un frutto va bene, la nostra è frutta biologica, lavata, non ci sono residui, fitofarmaci.

Dal punto di vista della filiera sono tutte mele di Lagnasco, Saluzzo: un agricoltore socio ha una serie di varietà che ha selezionato perché fossero buone da essiccate: una mela buona per essere essiccata è un po’ dolce, un po’ brusca e un po’ saporita, non sono le mele industriali della grande distribuzione”.

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Storie di agricoltura.