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Pesche g 500

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Il pesco è stato a lungo l'orgoglio del Roero e dei suoi contadini, sicuramente fra i primissimi peschicoltori d'Italia. E nel tempo i contadini del Roero hanno battezzato le diverse cultivar con nomi che rispecchiano emozioni, fatti e personaggi storici. Dai "fior di maggio" ai "Beicme ben", dai...

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Il pesco è stato a lungo l’orgoglio del Roero e dei suoi contadini, sicuramente fra i primissimi peschicoltori d’Italia.
E nel tempo i contadini del Roero hanno battezzato le diverse cultivar con nomi che rispecchiano emozioni, fatti e personaggi storici. Dai “fior di maggio” ai “Beicme ben”, dai “San Giovanni” ai “Lenìn”, dai “Giaun e russ” ai “Repubblica” e ai “De Gasperi”; ogni varietà caratterizza un angolo di Roero.
Era facile, fino a qualche decennio fa, entrare in un’osteria in estate e vedere qualche anziano cercare ristoro in una bella pesca tagliata a fette e poi intinta in un bicchiere di vino rosso.

La coltivazione del pesco nel Roero nasce ai primi del ‘900 dalla ricerca dei contadini per trovare una coltura che sostituisse quella della vigna, falcidiata da alcune annate danneggiate dal marìn, il vento freddo del mare che imperversò per varie stagioni distruggendo interi raccolti e gettando sul lastrico migliaia di piccoli proprietari. Sono gli anni della malora raccontata nei romanzi di Fenoglio e dell’emigrazione in Argentina e in America. La coltivazione delle pesche nel Roero apre una prospettiva e, poco alla volta i peschi sostituiscono la vite sulle colline del Roero.
Fino agli anni Trenta quando iniziano ad affermarsi le pesche provenienti dalla Bretagna, dalla Spagna e da altre regioni italiane (Liguria, Emilia-Romagna, Friuli, dal Salernitano). Poco alla volta i contadini spiantano i peschi e tornano alla vigna. I frutteti che rimangono sono convertiti a varietà più produttive.
Delle vecchie varietà di pesche di Canale oggi si trovano solo più alberi sparsi, negli orti e nelle vigne. Sono tutte varietà accomunate da alcune caratteristiche oggi poco apprezzate: il colore di fondo verdastro, la piccola pezzatura, la forma irregolare, ma sono compensate da profumi intensi, aromatici e da un sapore straordinariamente ricco.