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Baccalà al verde

10,30 gr

Gli abitanti della Borgata Ghio di Dronero e le loro attivitàLa borgata era abitata fino agli anni '30 del secolo scorso da circa 200 persone.Erano famiglie di contadini che, nella totalità (o nella grande maggioranza) conducevano attività di coltivazione a pascolo dei propri terreni o di coltivazione di...

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Gli abitanti della Borgata Ghio di Dronero e le loro attivitàLa borgata era abitata fino agli anni ’30 del secolo scorso da circa 200 persone.Erano famiglie di contadini che, nella totalità (o nella grande maggioranza) conducevano attività di coltivazione a pascolo dei propri terreni o di coltivazione di cereali montani (segale), allevavano un piccolo numero di mucche (3-8) destinate sia alla produzione del latte (e alla conseguente caseificazione di burro, ricotta e qualche forma di formaggio), che alla riproduzione di vitelli che venivano venduti a pochi mesi per essere poi destinati all’ingrasso e alla successiva macellazione. Gli uomini si dedicavano al lavoro agricolo nel periodo febbraio-agosto. A partire dal 16 agosto scendevano in pianura per vendere acciughe. La popolazione stabile, intorno al 1970 era ancora di circa 13 persone, alcuni uomini rimasti scapoli, e 4 nuclei famigliari dediti all’agricoltura e all’allevamento, i cui capifamiglia non scendevano più in pianura a fare gli acciugai.Le altre famiglie si erano tutte trasferite ed esercitavano il mestiere di acciugaio non più girando per i paesi con il carretto, ma con il loro banco di vendita presso i diversi mercati cittadini. Ricordiamo alcuni acciugai originari di Ghio e il loro mercato di riferimento – Beltramo- Chiappello con la moglie Bottonasco Maria Teresa: mercato di Nizza Monferrato- Rovera Giovanni (classe 1907), con la moglie Rovera Maria e con i figli Giovanni Piero, Aldo e Annamaria: mercato di Porta palazzo, Torino.- Rovera Giuseppe (classe 1915) con la moglie Magliano Pierina: mercato di Alba.- Rovera Magno con la moglie Rovera Anna (Nina), il fratello Antonio (Toni), il figlio Sergio e, successivamente, la moglie di Sergio, Rostan Maddalena: mercati di Bra e di Alba.-Rovera Margherita di Ciafrulin: mercato di Dronero.Alcuni affrontarono anche l’avventura di trasformarsi in venditori all’ingrosso e, addirittura in produttori di acciughe salate in diretta collaborazione con i laboratori spagnoli della zona di Bilbao.Ricordiamo:Rovera Giuseppe con il fratello Natalino: magazzino all’ingrosso presso i Docks di Torino e, per alcuni anni, con l’aiuto del figlio Giorgio, produttori di acciughe salate marca Ghio presso i laboratori di Jesus Recalde, a Bermeo.Gli acciugaiErano dotati di un carretto in legno che veniva costruito nella frazione Tetti di Dronero.Comperavano le acciughe in Spagna o in Sicilia, spesso facevano acquisti collettivi (sono stati ritrovati nella borgata dei documenti che lo testimoniano) e facevano arrivare il pesce a Genova dove qualcuno di loro si recava a ritirarlo, verificarne la corrispondenza in qualità e quantità e a indirizzare i diversi lotti prenotati verso i singoli recapiti. Ogni acciugaio aveva infatti, nel territorio in cui vendeva, almeno un magazzino che fungeva da deposito della merce.Così come le acciughe arrivavano da Sicilia e Spagna, il merluzzo e le aringhe arrivavano dalla Norvegia e le sardine dal Portogallo. Baccalà al verde. Ingredienti: baccalà, PREZZEMOLO, AGLIO, vino bianco (contiene naturalmente solfiti), olio extravergine di oliva.Allergeni: prezzemolo, aglio.