Patate novelle

Di patate novelle – racconta Fabrizio Bevilacqua – ne ho messe circa 1800 in seme.  Sotto serra ne ho messi 150 kg. Dal punto di vista commerciale con questi 150 kg sono proprio un cliente poco interessante quindi diciamo che essendoci una bassissima disponibilità di seme biologico, per uno come me che me ne servono 150 kg al massimo è stato un casino, infatti devi sempre arrangiarti sulla varietà che trovi in quel momento lì. Per non mettere la patata intera, che è proprio uno spreco, la patata viene presa, tagliata in due o quattro parti a seconda di quanto è grossa la patata da seme iniziale e da lì viene fatta asciugare un po’ di giorni in un posto secco così la patata si secca un po’, quindi tende ad asciugarsi un po’ e non c’è il rischio di metterla un po’ bagnata all’interno del terreno col rischio di partire con delle marcescenze. È stata una varietà non precocissima e quindi è di nuovo arrivata un po’ tardi, sarebbe dovuta arrivare prima. La raccolta di solito si può fare in più modi: io adesso l’ho raccolta un po’ per volta sradicando la pianta e raccogliendo le patate sotto, non è che andata una profondità elevatissima. La resa non è stata eccezionale ma neanche bruttissima. Di solito una patata novella nei miei terreni che non sono proprio adatti per la coltivazione della patata perché un po’ sono un po’ duri non tanto sabbiosi che non è l’ideale, comunque quando produco 1 kg di patata per pianta posso ritenermi soddisfatto”.

Storie di agricoltura.